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Ora vi voglio raccontare come era la Galleria 72, la sua ubicazione, le sue caratteristiche, i suoi pregi, i suoi difetti.

Da via XX Settembre si poteva accedere al civico 70 con l’auto solo quando la strada era aperta al traffico.

Cosa avvenne il XX Settembre? Non vi suggerisco la data…troppo facile…

Vi dò un aiutino, sperando di rendere l’accento romano: “certo che me recordo, la breccia de Porta Pia, quanno semo riusciti a levà un po' de tera a quello co’a croce!” … in quale data? Ci siete arrivati??

Altra possibilità per arrivare alla Galleria era attraverso via Sant’Orsola, via tutt’ora a senso unico.

Arrivavi al Cinema Astra e giravi a sinistra, dove una volta c’era il fondaco, non quello dei tedeschi, ma dell’arte; c’era un passaggio stretto, curvilineo, che ti portava in un cortile interno del Palazzo Premoli.

Lo squalo però non riusciva a passare di lì, non riusciva a superare quella breccia!

Meglio il portone di Via XX Settembre, quella sì che era la breccia giusta, fin dal 1870!

Ora ci siete arrivati! La Breccia di Porta Pia!

Quando l’esercito italiano prese Roma dopo la breccia di Porta Pia: fu la fine dello Stato Pontificio.

Per me era più comodo, se non dovevo caricare e scaricare, muovermi con un mezzo meno ingombrante e lungo: entravo da una parte ed uscivo dall’altra ed amen.

I due ambienti della galleria davano sul cortile padronale con una porta finestra ed una finestra, come si può ben vedere nel mio precedente racconto sull'esposizione di Giorgio Rastelli.

La porta d’ingresso era nel sottoscala, entravi da questo passaggio, aprivi tutto il resto, raddrizzavi l’insegna sulla porta di accesso al pubblico (mai numeroso), appendevi sul portone che dava su Via XX Settembre il programma delle mostre e alle 15.30 partiva la mostra.

Per quattro stagioni sono passate in Galleria 72 molte persone, artisti a volte collaborativi a volte incavolati, forse perché avevano difficoltà ad entrare per via delle opere “disturbanti” di Spinoccia, di Staccioli….

Erano più accattivanti gli animalini e gli animaloni con le gabbie aperte di Rastelli.

Una volta, finita la mostra di Staccioli, di cui avevamo ritirato tutte le opere, sorse un problema: dove potevo mettere quella di grandi dimensioni (2m x 4m x 0,6m)???

Ideona! Nel sottoscala, addossata alla parete per non ingombrare!

Apriti cielo! L’amministratrice, all’inizio gentilmente, poi sempre più pressantemente, mi ha invitato a sgomberare il luogo comune.

L’abbiamo infine donata ad un centro culturale a Caravaggio.

Mi domando ancora adesso, senza risposta, ma perché diavolo non l’ho portata a casa io!!!

 

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